Ricevitore per onde corte

Da tempo mi ronzava in testa l’idea di voler sentire le comunicazioni in CW e SSB ma la mancanza cronica di liquidità mi impedisce di comprare uno scanner. Per fortuna Internet è piena di risorse e nella maggior parte dei casi permette di trovare soluzioni semplici. È il caso di questo ricevitore fatto con componenti comuni ed economici.

https://www.youtube.com/watch?v=kJdwIBXePFg

Spiegazione generale e schema a blocchi

Il segnale radio viene captato dall’antenna e amplificato dall’amplificatore. Giunto allo stadio di sintonia viene filtrato per far passare solamente la frequenza corrispondente a quella dello stadio oscillatore. Tale frequenza passa per lo stadio rivelatore dove viene ulteriormente filtrata, stavolta però per separare il segnale audio che può infine essere amplificato e trasformato in un suono udibile grazie all’altoparlante (o alle cuffie):

schema_blocchi

Antenna

Questa sezione non sarebbe necessaria perché con il classico spezzone di filo elettrico di 3/4 metri si ascoltano molte emittenti; girando per la rete però ho trovato una variante della Mini Whip che consente di ottenere buoni risultati con una pila da 9 volt e un assorbimento di corrente di soli 4 mA contro i 12 volt e i 50 mA richiesti dal circuito originale. Ovviamente l’ho provata e ne sono rimasto soddisfatto sia per le prestazioni che per le dimensioni ridotte. Allego lo schema, per maggiori informazioni andate sul sito di Roberto Chirio:

mini_whip_000

Preamplificatore RF

Questa parte del circuito si occupa di amplificare i segnali a radiofrequenza. È aperiodico, quindi non amplifica una specifica frequenza ma tutto ciò che rileva l’antenna ed è costituito da due stadi identici che amplificano 10 volte ciascuno (Guadagno= Rc/Re). L’amplificazione totale si ricava moltiplicando il guadagno dei singoli stadi, per cui 10×10 = 100. Ovviamente è un calcolo teorico; a causa delle tolleranze dei componenti all’atto pratico i segnali radio vengono amplificati 60 o 70 volte. In ogni caso è un buon risultato.
Tra il preamplificatore e l’antenna ho messo un potenziometro lineare che ha la funzione di adattare l’impedenza dell’antenna così da trovare le condizioni migliori di ascolto. L’induttanza da 4,7 mH serve a non far fuggire la rediofrequenza a massa. Insieme al condensatore da 100 nF è un componente critico nel senso che vanno tassativamente montati, pena scarse prestazioni se non addirittura un ricevitore muto. La bobina di link L1 invia induttivamente il segnale amplificato ad L2 o L3 così da essere rivelato ed ascoltato:

pre_rf

Sintonia e rivelazione RF

Per coprire più gamme possibili ho montato due bobine selezionabili con un deviatore. I dettagli per la costruzione sul supporto sono visibili nello schema generale in fondo alla pagina. L’unico dato mancante è il diametro del filo di rame. Non lo conosco nemmeno io perché l’ho recuperato da un’induttanza presente nel circuito di una lampadina a risparmio energetico.
Il segnale proveniente da L1 viene inviato per via induttiva dalla bobina L2 o, se selezionata, L3 per passare in un classico circuito oscillatore LC dove L sono le due bobine appena viste, mentre C è il diodo varicap. L’oscillazione viene mantenuta dal transistor, che ha anche una funzione rivelatrice tramite la giunzione Base – Emettitore, grazie al condensatore da 100 pF montato tra Collettore ed Emettitore. Il condensatore da 10 nF tra Emettitore e Massa ha il compito di eliminare le tracce residue di radiofrequenza dal segnale audio. Il potenziometro per innescare la reazione deve essere regolato in modo da ottenere la massima sensibilità e stabilità. È bene quindi tenerlo quasi al minimo. Il potenziometro usato per la sintonia è bene che sia di tipo multigiri. Il motivo è semplice: per sintonizzare una trasmissione CW o SSB è necessario centrare esattamente la frequenza, altrimenti il segnale rivelato risulta debole o distorto. Se non si dispone di tale potenziometro si può montare un altro stadio a varicap per la sintonia fine in parallelo a quello già presente sostituendo il condensatore da 680 pF con uno da 47 pF.
Come si può notare ho messo una “presa di terra”. Tale presa si può fare con un filo con un capo saldato in un punto di massa e l’altro capo collegato ad un termosifone o un rubinetto anche se il rischio di insuccesso è alto dato che gli impianti idraulici moderni usano tubi in plastica. Io, per non rischiare, al capo libero ho messo una pinzetta che fisso ad una delle linguette di metallo delle ciabatte che sono, appunto, collegate a terra.
La presa di terra è indispensabile per poter sentire le emittenti. Senza di questa la radio resta silenziosa.

rf

terra

La bassa frequenza

I suoni provenienti dal transistor oscillatore giungono ad un altro transistor che ha il compito di amplificarli (Rc/Re –> 10000/4700= 2,13 volte) e inviarli al circuito amplificatore finale. Qui c’è poco da dire, lo stadio usato è il classico con l’integrato LM386 il cui schema è disponibile sul datasheet. Ovviamente nulla vieta di usare circuiti amplificatori diversi:

bf

Schema generale

schema

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